Natura morta in pittura: dall’Ottocento a oggi a cavallo di una rivoluzione
Un pezzo di pane, un fiore e un frutto maturo, una bottiglia impolverata o una forchetta messa storta su un tavolo in marmo: oggetti semplici, frammenti di vita quotidiana. Cose che sembrano animate, tanto da rendere il termine “natura morta” un paradosso. L’uomo, il suo rapporto con le cose e come l’arte ha modificato il modo di guardarle: una storia interessante. Soprattutto capire come dall’Ottocento in poi la natura morta abbia preso strade inattese e feconde. Il tema è ancora attuale perché le nature morte trattano di oggetti che, pur modificandosi, non sono cambiati troppo nella vita delle persone. Oggi noi usiamo i bicchieri come li usano i personaggi nei quadri di Chardin. Tuttavia la natura morta è stato sempre un tema sottovalutato e i pittori di genere sempre considerati minori. Gli oggetti nei quadri ci sono sempre stati. Non c’è dipinto, paesaggio, ritratto o rappresentazione storica, che non contenga la descrizione di un dettaglio, ciononostante sono stati per molto tempo elementi di contorno, marginali. A cambiare l’approccio arriva,...
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