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Posted on Apr 20, 2013 in Borghi | 1 comment

Eremo di San Colombano: in bilico tra cielo e terra.

Eremo di San Colombano: in bilico tra cielo e terra.

Se avete voglia di qualche brivido, ecco il posto giusto per voi: l’Eremo di San Colombano, a due passi da Rovereto, in Trentino Alto Adige. Non fatevi influenzare dalla foto, per raggiungerlo non ci vogliono né troppo coraggio, né troppa fatica. Eppure a vederlo da lontano fa davvero impressione. Si tratta di un luogo eremitico scavato dentro una parete di roccia che strapiomba per circa 120 metri. Per arrivarci bisogna fare 102 gradini un po’ in salita, ma niente di che.

La roccia dentro cui è stato incastrato fa da tetto naturale. Come ogni luogo di fascino che si rispetti anche San Colombano porta con sé una leggenda tramandata dalla notte dei tempi. Cosa narra? Che colui che costruì l’eremo, prima di porre la prima pietra dovette uccidere il drago che occupava la grotta e che provocava la morte di bambini battezzati nelle acque nel sottostante torrente, il Leno.

Per essere più fedeli alla storia e meno al mito, possiamo dire che San Colombano veniva dalla verde Irlanda. Diventato monaco, decise, attorno al 590, di intraprendere quella che veniva chiamata la peregrinatio pro Domino, ovvero un viaggio che aveva come scopo quello di fondare monasteri e diffondere la fede cristiana.

Se ci pensate, a quei tempi, viaggiare era una vera e propria un’impresa, altro che treni in ritardo e voli cancellati. Al di là del cattivo stato delle strade, bisognava fare i conti con pericoli e pedaggi. Lungo le strade si potevano incontrare mendicanti, predicatori, venditori ambulanti, menestrelli, criminali, pellegrini e monaci. Si muovevano a piedi. Soltanto i capi militari, i funzionari e i vescovi si spostavano a cavallo con un seguito di soldati.

Colombano partì comunque con dodici compagni e raggiunse la Francia. Qui riuscirono a trasformare edifici diroccati in eremitaggi prima e in monasteri poi. Il più importante dei quali fu impiantato a Luxeuil-les-Bains, che si rivelò il punto focale dell’irradiazione monastica di tradizione irlandese sul continente. Qui San Colombano fondò anche uno scriptorium. Ovvero uno spazio destinato al lavoro degli amanuensi, un’istituzione fondamentale che permise di conservare i testi classici e la diffusione della cultura.

Il viaggio, lungo e complesso, che attraversò mezza Europa, lo condusse fino a Bobbio, in provincia di Piacenza. Qui nel 614 fondò quella che divenne l’abbazia di San Colombano di cui vi racconteremo in un altro articolo.

Torniamo invece all’eremo abbarbicato alla roccia, là, in Trentino Alto Adige. Una data inscritta in una roccia vicino al campanile indica il 753 e fa presumere che sia quella di fondazione del romitaggio. Più tarda la costruzione di una minuscola chiesa, probabilmente risalente all’XI secolo.

Notizie certe dell’eremo si hanno solo a partire dal 1319, confermate da documenti che rivelano lo straordinario attaccamento degli abitanti della zona al luogo. Si sa che la popolazione locale lo utilizzava come meta di un pellegrinaggio, soprattutto nei momenti di notevole siccità per invocare un po’ di pioggia.

Gli eremiti vi rimasero fino al 1782, anno in cui venne abolita la pratica del romitaggio.

Le pareti interne dell’remo conservano alcuni affreschi. Il più importante dei quali risale al Quattrocento, e rappresenta la Vergine con il Bambino con al lati San Colombano e San Mauro. Scavati nei colori dell’affresco si trovano numerose scritte e invocazioni con date e nomi. La più antica è del 1505 la più recente risale al 1782.

Chi ha lasciato traccia di sé sul muro apparteneva a ogni ceto e nazione: dalle persone della zona a nobili, principi stranieri. Un fatto che rivela quanto fosse forte il richiamo e il fascino dell’eremo.

La posizione, le continue infiltrazioni d’acqua, lo staccarsi di alcune pietre non rendono facile l’accesso e la manutenzione.

In ogni caso, grazie al lavoro di un’associazione, allo stato attuale l’edificio è visitabile tutte le domeniche a partire dalle 14:30 fino alle 18:00.

 

 

 

 

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  1. Rovereto (TN). Fino al 9 giugno 2013: Un borgo e il suo fiume | Smartrippin
    [...] se avete voglia di qualche brivido, ecco il posto giusto per voi: l’Eremo di San Colombano, a due passi…

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