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Posted on Gen 28, 2015 in Mostre | 0 comments

La poesia della luce

La poesia della luce

Dalla National Gallery of Art di Washington approda al Museo Correr un nucleo selezionatissimo di una delle più importanti collezioni di disegni veneziani al mondo, che ritornano eccezionalmente in laguna per un irripetibile approfondimento dei risultati che la creatività dei grandi maestri veneti ha saputo trasferire anche nell’opera grafica. In mostra un affascinante percorso che attraversa quattro secoli dell’arte veneziana, dal Cinquecento all’Ottocento rivelando la capacità grafica di sommi autori: da Mantegna, Bellini, Giorgione e Tiziano a Veronese, Tiepolo, Piazzetta e Canaletto, fino agli stranieri innamorati di Venezia come Callow e Sargent.Sullo sfondo, Venezia: non solo centro di produzione artistica ma anche soggetto vero e proprio, fonte d’ispirazione, mito perenne. Comunicato Stampa: Disegni preparatori, schizzi rapidi a fermare l’idea, modelli e studi per la bottega ma anche composizioni finite, opere autonome capaci di proporre una poetica diversa, fatta di linee, ombre, chiaroscuri, lumeggiature, definizione di forme e movimenti, traduzione di sentimenti e visioni, esplorazione delle infinite possibilità della luce. In mostra a Venezia, al Museo Correr dal 6 dicembre 2014...

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Posted on Ago 28, 2014 in Edifici sacri | 0 comments

La cupola di San Guadenzio a Novara: la vertigine di un visionario

La cupola di San Guadenzio a Novara: la vertigine di un visionario

L’uomo amava le sfide, inutile negarlo. Di chi stiamo parlando? Di Alessandro Antonelli, uno degli architetti che con più trasporto ha osato sfidare il cielo nella storia dell’architettura ottocentesca. Chi oggi getti uno sguardo su Torino, non può evitare la cupola piramidale della Mole Antonelliana, divenuta simbolo della città sabauda. Ma ancora più sorprendente, per certi aspetti, è la linea appuntita e smisurata della cupola di San Guadenzio a Novara. Essendo zona piana buona per le risaie, è possibile scoprire lo slancio della costruzione in modo lampante, tanto che è possibile vederla a chilometri di distanza. Si può quindi sostenere che Antonelli più che disegnare progetti proponeva sfide. Nel caso della Mole mise in ginocchio le banche degli ebrei torinesi. A Novara, secondo una storia dal sapore vagamente leggendario, fu addirittura sfidato a duello dal committente che non poteva più tollerare le lungaggini e le pretese titaniche dell’architetto. Il progetto gli fu affidato nel 1841. Com’era solito agire Antonelli mirava a raggiungerne il completamento attraverso mistificazioni, miraggi, vie traverse....

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Posted on Ago 19, 2014 in Brescia, Edifici sacri | 0 comments

Museo di Santa Giulia a Brescia: splendori rinascimentali

Museo di Santa Giulia a Brescia: splendori rinascimentali

Nel cuore di Brescia, fra le viuzze acciottolate, dove all’improvviso si aprono squarci su quella che era la Augusta Brixia, la città romana, si estende uno dei più sorprendenti musei italiani. Il Museo di Santa Giulia a Brescia è un vero e proprio sistema di bellezza, un complesso di edifici dove si intrecciano quasi 3000 anni di arte e di storia civica. Come altri complessi espositivi più celebri e più estesi andrebbe visitato a puntate, godendosi con calma le numerosi sezioni, magari prevedendo due visite, una dedicata al monastero e la seconda alla storia della città. In entrambi i casi vi apparirà chiaro il lavoro che, a partire dal 1998, è stato compiuto per allestire nel modo più efficace gli oltre 11.000 pezzi della collezione e per restituire l’originale splendore delle architetture che la ospitano. Uno sforzo che è culminato nel 2011, quando già parte del sito seriale “I Longobardi in Italia” è diventato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Come detto sopra conviene individuare una zona del complesso per godere appieno delle sue storie...

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Posted on Giu 30, 2014 in Mostre | 0 comments

Art2night: Riscoprire la Carrara

Art2night: Riscoprire la Carrara

Tutto in una notte si potrebbe dire. L’evento è ghiotto e imperdibile. Si chiama “Art2night” ed è un concentrato di eventi culturali che si svolgeranno la notte del 12 luglio a Bergamo. Tra gli oltre 50 eventi che costelleranno l’evento, da non perdere c’è la possibilità di visitare la mostra “Riscoprire la Carrara”. L’esposizione si tiene nelle sale della GAMeC, e presenta venticinque opere recentemente restaurate. Riportare alla luce un opera, curare le dalle ferite del tempo, renderle giustizia così di riportarla all’originale splendore, in una parola sola – restaurare. Un lavoro paziente, che richiede competenza e amore. Si tratta di modificare, dare nuova vita all’opera, senza stravolgerne toni e caratteristiche. La mostra segna una tappa nel percorso di avvicinamento all’agognata riapertura dell’Accademia Carrara. Tra i protagonisti dell’arte non mancano certo alcuni dei migliori maestri del Rinascimento veneto e lombardo con Bellini, Mantegna e Moroni, si sofferma su capolavori riconosciuti come il San Sebastiano del giovane Raffaello. La curatrice Anna Rodeschini spiega che i dipinti sono state “Scelti per...

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Posted on Mar 4, 2014 in Artisti, Capolavori | 1 comment

Raffaello e la Fornarina: la grande bellezza

Raffaello e la Fornarina: la grande bellezza

C’è una sequenza, nell’ultimo film di Sorrentino, La Grande Bellezza, in cui il protagonista, grazie a un amico, di notte, riesce a entrare in alcuni dei più bei palazzi di Roma. Tra questi, in una scena dal forte carattere onirico, passeggia tra le stanze di Palazzo Barberini e passa davanti alla Fornarina di Raffaello a cui lancia uno sguardo e un sorriso enigmatici. Non è certo un caso che in un film che ruota intorno alla bellezza, e a molto altro – sia chiaro – Sorrentino scelga di mostrare proprio questo quadro. Del resto ciò che balza subito agli occhi di fronte alle opere dell’urbinate sono la bellezza e la proporzione, l’equilibrio fra le figure e la ritmica modulazione dei colori, la grande capacità di organizzare la forma nello spazio e di donare all’insieme solennità e compostezza. Insomma quello che emerge dalle sue opere sono la facilità, la semplicità, e l’immediatezza, ma soprattutto la grazia e la bellezza. La grazia in Raffello è il frutto della fatica dell’artista che...

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Posted on Mar 3, 2014 in Capolavori | 0 comments

Villa Valmara ai Nani: affreschi dei Tiepolo fra scenari d’incanto

Villa Valmara ai Nani: affreschi dei Tiepolo fra scenari d’incanto

Vicenza è a due passi. Dall’alto dei colli Berici, sul profilo della città, svetta la forma a chiglia rovesciata della Basilica Palladiana, il simbolo del centro, da poco rimesso a lucido da un restauro. Palladio è il nome più celebre della zona, l’artista che a partire dal Cinquecento ha cambiato l’architettura dando vita a un modello che prende il suo nome e che ha caratterizzato un territorio intero. L’Unesco ha inserito le ville palladiane del Veneto nell’elenco dei siti patrimonio dell’umanità. A pochi passi da La Rotonda, la più celebre villa disegnata dal Palladio, si alza Villa Valmarana ai Nani. Più giovane di oltre 100 anni, fu voluta da Giustino Valmarana che affidò i lavori a Francesco Muttoni. Il nome deriva da diciassette nani scolpiti nella pietra che decorano il muro perimetrale. È probabile che dietro l’appellativo ci sia una leggenda che narra di una principessa nana che viveva in solitudine circondata da servitori nani e che, un giorno, dopo aver scorto un bellissimo principe aggirarsi nel giardino e...

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Posted on Dic 17, 2013 in Musei | 0 comments

Post-Minimalismo: la forma spogliata di se stessa

Post-Minimalismo: la forma spogliata di se stessa

In principio c’era il Minimalismo, devoto alle forme geometriche e alla realtà delle cose. Gli oggetti – si pensi alla fontana di Duchamp – erano estrapolati dalla quotidianità e catapultati nell’arte. Trattandosi di opere ready-made, i fruitori erano in qualche modo esonerati dall’interrogarsi sulla loro fattura. Le cose mutarono quando gli artisti cominciarono a interessarsi alla manifattura delle opere, ed enfatizzarla. Fu così, per la curiosità di spogliare le forme della loro pelle, che si trascese il Minimalismo, dando inizio al Post-minimalismo. Rappresentativo dell’alba del Post-minimalismo è il lavoro di Eva Hesse, che mutuò dal Minimalismo la struttura modulare e la ripetizione, e dal Dadaismo la curiosità verso materiali sempre nuovi. La materia ebbe un ruolo centrale nell’opera della Hesse, il cui intento era quello di spezzare tutti i legami che la legavano al quotidiano. La plastica, ad esempio, non era più considerata il materiale per costruire un dato oggetto, bensì una materia pura, da trasfigurare lasciandosi guidare dall’indagine artistica. ”Le cose diventano quel che diventano”, diceva la Hesse....

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Posted on Dic 12, 2013 in Mostre | 0 comments

Le forme dell’amore nelle sculture di Rodin. Milano, Palazzo Reale

Le forme dell’amore nelle sculture di Rodin. Milano, Palazzo Reale

Scrive il poeta Rilke del laboratorio di Auguste Rodin: “C’erano pietre immerse nel sonno che, lo s’intuiva, si sarebbero ridestate a un qualche giudizio universale. Pietre racchiudenti un movimento, un gesto rimasto spontaneo quasi si trovasse in loro solo in custodia. (…) Erano ricolme della ricca e sorprendente irrequietezza della cosa vivente.” Le parole di Rilke trovano riscontro in ciascuno dei marmi di Rodin che, fino al 26 gennaio 2014, saranno in mostra a Milano, a Palazzo Reale. La prima cosa che colpisce delle opere dello scultore è la perfezione anatomica dei corpi, messa in risalto dal contrasto con l’indefinito: è spesso un contorno di pietra grezza, infatti, ad accogliere il marmo levigato dei corpi. La luce s’insinua così sulla pietra liscia, gettando su di essa ombre che infondono vita. I corpi di Rodin paiono emergere dall’indefinito, innalzarsi dalla materia. Esempio ben calzante di questa tecnica è la Danaide, accovacciata coi capelli che scivolano sulla pietra grezza. I lobi delle orecchie sono tanto sottili da far trasparire la luce, le...

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Posted on Nov 11, 2013 in Mostre | 0 comments

Il fotografo che amava la quiete: Werner Bischof

Il fotografo che amava la quiete: Werner Bischof

All’inizio era la spirale, e il fotografo Werner Bischof la cercò scolpendola con la luce nei gusci delle lumache, dando ai propri lavori un carattere metafisico che fu subito paragonato a quello dei quadri di De Chirico. Dopo la spirale vennero le altre forme, quelle elaborate, ottenute dalla sovrapposizione delle forme astratte (come l’ombra delle liste di una tapparella) su quelle originarie (come il corpo nudo di una donna). Esempio perfetto ne è appunto “Nudo femminile”, del 1942. “È la forma a fornire l’impulso per la sua creazione”, sosteneva Bischof. E tra tutte le forme, nei suoi scatti è sempre quella originaria a trionfare, a risultare esaltata anche se le altre le si stagliano o proiettano sopra. Ecco dunque che il corpo della donna, pur segnato dalle ombre della tapparella, proprio perché spezzato nella sua interezza da quelle ombre, risulta ancora più statuario. Dopo il tempo delle forme, venne quello della guerra, che impresse nella vita e nell’opera di Bischof un cambiamento notevole ed irreversibile. Dopo la seconda guerra...

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Posted on Nov 5, 2013 in Una stanza tutta per sé | 0 comments

Lo sguardo altrove: i personaggi delle illustrazioni di Bimba Landmann

Lo sguardo altrove: i personaggi delle illustrazioni di Bimba Landmann

I personaggi di Bimba Landmann hanno qualcosa di diverso dagli altri, qualcosa che sta nello sguardo. Che siano ispirati a storie vere, miti o creazioni di fantasia, il loro sguardo è rivolto altrove, oltre, come se fossero a conoscenza di qualcosa che al lettore sfugge e non può sapere, o non ancora. Ciò che Leonardo, Giotto, Chiara e Francesco sanno e a noi è ancora inconoscibile, è la loro storia. La storia che li ha resi ciò che sono, portandoli da Moshe Segal a Marc Chagall, da Pique la lune (Pungi la luna, il soprannome che gli veniva dato dai compagni di scuola) ad Antoine de Saint-Exupéry. E allora i personaggi di Bimba guardano attraverso di noi e vanno oltre. “Vedrai”, sembra che sussurrino:“Ti porterò lontano”. Di fare l’illustratrice, la Landmann l’ha deciso che non aveva ancora compiuto dieci anni. Galeotto fu un antico libro miniato, che insinuò in lei l’idea che si potessero riempire le proprie giornate di immagini e colori folgoranti, proprio come quelli del libro. Lo sguardo della Bimba di allora sarà stato senza dubbio...

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Posted on Ott 22, 2013 in Una stanza tutta per sé | 0 comments

La poltrona di Casimiro

La poltrona di Casimiro

Tutti conosciamo Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il suo Gattopardo, in pochi però, sappiamo dove il manoscritto cominciò a prendere forma tra i pensieri dell’autore, e in compagnia di chi. C’è a Capo d’Orlando, in provincia di Messina, un parco in cui crescono piante portate da paesi lontani, con tronchi mai visti e fiori rari. Tra queste, ad esempio, cresce la Puya Berteroniana, le cui foglie sono a dir poco peculiari: se le si accarezza dalla punta verso il centro sono pungenti, al contrario, invece, a toccarle dal centro verso l’esterno, le spine si appiattiscono e diventano del tutto innocue. All’interno del mirabile parco c’è una villa, in cui sono custoditi libri in molte lingue, tutte padroneggiate fluentemente dai loro proprietari. All’interno della villa c’è una camera sulla cui scrivania, protetta da una teca che la sottragga dal tempo, è conservata l’ultima lettera di Lampedusa che, ormai malato, si augurava una sola cosa: poter tornare, almeno una volta, in quella sua stanza, come se nulla – la malattia, la...

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Posted on Ott 14, 2013 in Edifici sacri | 0 comments

Labbra dolci di Zibibbo: il Cantico dei Cantici raccontato da Enzo Bianchi

Labbra dolci di Zibibbo: il Cantico dei Cantici raccontato da Enzo Bianchi

Che Enzo Bianchi sia un priore fuori dal comune lo sa bene chi ha visitato il Monastero di Bose, da lui fondato nel 1965, luogo di accoglienza e preghiera che unisce monaci e monache appartenenti alle diverse confessioni del cristianesimo. Affezionato e gradito ospite del Festival della Filosofia, durante la scorsa edizione, il cui tema centrale era l’amare, Bianchi ha parlato dello Scirìa Scirìn, il cantico per eccellenza: il Cantico dei Cantici. Come racconta il priore, il Cantico, protetto dalla maschera di allegoria dell’amore tra Dio e Israele, sopravvisse fino a metà del XVI secolo, quando Sebastian Castellion, teologo francese, insinuò la possibilità di una lettura letterale, che parlasse di un amore umano, erotico. La Chiesa, svelato il velo di Maya, cominciò a interrogarsi: il Cantico andava bandito? Oppure, trovandosi al cuore della Bibbia, era portatore di un messaggio su cui meditare? Fu la seconda delle ipotesi a prendere il sopravvento e si diffuse così una nuova visione del Cantico, illuminata da una lettura non più allegorica ma metaforica:...

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Posted on Ott 11, 2013 in Edifici sacri | 1 comment

La magia del sito di Santa Maria di Vezzolano

La magia del sito di Santa Maria di Vezzolano

L’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano si trova in Piemonte, nel comune astigiano di Albugnano, a 34 km dal centro di Torino. Chi è nato in questa zona dice che “qui non c’è niente da vedere”, niente che meriti un viaggio o una visita. Invece no, c’è l’Abbazia di Vezzolano, unico vero orgoglio artistico locale. Dal punto di vista stilistico, l’abbazia è un ibrido tra romanico classico e primo gotico: vien da dire che per ogni elemento sia stato scelto tra i due lo stile in grado di realizzarlo meglio. Sulle origini si agita una leggenda che attribuisce la fondazione della chiesa ai tempi di Carlo Magno. Nell’anno 773 l’imperatore si trovava a caccia nella selva di Vezzolano, quando fu spaventato dall’apparizione di tre scheletri usciti da una tomba, episodio raffigurato in uno degli affreschi all’interno dell’abbazia. Aiutato da un eremita e invitato a pregare da Maria Vergine fece edificare nel luogo dell’apparizione una chiesa abbaziale. La ricostruzione storica invece colloca le sue origini in epoca longobarda, con successivi...

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Posted on Ott 10, 2013 in Una stanza tutta per sé | 0 comments

L’atelier di Giorgio Vicentini

L’atelier di Giorgio Vicentini

Questa è la storia di un pollaio la cui fortuna mutò a tal punto che si ritrovò ad ospitare matitoni e tavole di legno e, soprattutto, un artista e le sue creazioni. C’era una volta un ragazzo ventenne, Giorgio Vicentini, iscritto a giurisprudenza con l’idea di diventare criminologo. Poi venne il tempo del militare e con esso i turbamenti del giovane Törless, l’urgenza di trovare il proprio posto nel mondo e la consapevolezza che la strada battuta fino a quel momento non fosse l’unica possibile. “Da quando avevo vent’anni, ero militare, mi sono detto: io sono un pittore, voglio fare il pittore. Ai tempi gli artisti erano considerati personaggi fru fru, ora se ci si pensa siamo tra i pochissimi a fare, a lavorare con le mani, con la fatica. È vero che si parte dall’astratto, ma poi lavoriamo tanto sul concreto. Il compito dell’artista, oggi, è anche questo: insegnare a riprendere coscienza del fare.” Per merito di quella presa di posizione a cui si votò a vent’anni, Vicentini...

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Posted on Ott 2, 2013 in Arte e Cultura, Artisti | 0 comments

Milano. “Pollock e gli irascibili” dà il via all’Autunno Americano

Milano. “Pollock e gli irascibili” dà il via all’Autunno Americano

Irascibile, colui che si lascia vincere dall’ira. Secondo Platone, la parte dell’anima che è principio di coraggio, di impeto, di collera. Forse la seconda accezione dell’aggettivo è quella che meglio identifica il gruppo di artisti di cui fa parte Jackson Pollock. Siamo negli anni successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, a New York. Energia è la parola chiave della Grande Mela e del periodo, la stessa parola che anima la mano e il braccio di Pollock quando inizia a dipingere. Non segue di certo la tradizione, né un progetto o un’idea studiata a tavolino. L’artista statunitense si fa guidare dall’istinto, dall’impulso di voler creare qualcosa, senza badare al tempo o a dei canoni e men che meno a delle regole fisse: dipinge e basta, fino a quando il suo istinto lo porterà a fermarsi perché soddisfatto. Fra gli input che dichiara di seguire c’è la musica jazz, che dice lo stimola e far nascere la pittura e guida i suoi gesti. Come il jazz la natura del gesto...

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Posted on Set 18, 2013 in Arte e Cultura, Fotografi | 0 comments

Tutto quel che sappiamo dell’amore

Tutto quel che sappiamo dell’amore

Sopra svetta la Ghirlandina, sotto la filosofia. E che bello, sollevata la testa dai pensieri, al posto del soffitto incontrare il cielo, come se ogni altra copertura fosse troppo opprimente per contenere il magma smosso dal fitto pensare. Pensare, sì, perché per tre giorni l’anno, Modena e le vicine Carpi e Sassuolo si popolano di filosofi e uditori, ogni volta con un tema diverso a cui si ispirano tutte le lezioni. Quest’anno si è parlato d’amare e, dalle riflessioni sul Simposio di Umberto Galimberti, capace di proporre una lettura inedita e illuminante del celeberrimo testo, all’energia di Vinicio Capossela, le discettazioni sono state quanto più varie si possa immaginare. Le lezioni magistrali durante il giorno e TiraTardi, il fuori festival serale, hanno permesso di saziare l’intelletto degli amanti fedeli della filosofia e affascinare quello dei neofiti, bombardandolo di suggestioni in modo piacevole e continuo. Il tema è stato esplorato a fondo e ogni pensatore, fedele alla propria visione filosofica delle cose, ha invitato a porre lo sguardo su una...

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Posted on Lug 18, 2013 in Capolavori | 0 comments

Il Cristo Velato nella Cappella Sansevero: l’insostenibile leggerezza del marmo

Il Cristo Velato nella Cappella Sansevero: l’insostenibile leggerezza del marmo

Esistono opere o luoghi che sembrano toglierci, non solo il fiato, ma l’anima stessa, e verrebbe voglia di fermarsi in un’eterna contemplazione. Capita a volte che gli appassionati d’arte si soffermino a stilare personali classifiche: per qualcuno la Gioconda è meglio dell’Urlo di Munch, per altri non c’è niente che possa competere con la Cappella Sistina, qualcuno ancora metterà al primo posto Bosch e così via. E ci sono, poi, casi in cui questo atteggiamento non è una singolarità del profano, ma è condiviso anche dai critici e dagli storici più moderati. Uno di questi esempi è il Cristo Velato di Giovanni Sanmartino, un capolavoro che richiama migliaia di visitatori ogni anno e che, da molti esperti, è considerata la più riuscita e perfetta scultura mai creata. Un’opera di cui il Canova disse di essere disposto a dare la propria vita pur di esserne l’autore. La scultura, realizzata nel 1753, è conservata a Napoli, nella Cappella Sansevero, è posta al centro della navata dentro un trionfo di marmi e...

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Posted on Lug 10, 2013 in Musei | 0 comments

Giorgio Morandi al MAMbo: nulla è più astratto del reale

Giorgio Morandi al MAMbo: nulla è più astratto del reale

Se qualcuno ritenesse ancora valido il binomio fra arte e sregolatezza, dovrebbe immergersi per qualche ora nella vita e nell’opera di Giorgio Morandi. L’occasione è data dalla recente soluzione espositiva che il MAMbo di Bologna ha proposto nella sua cosiddetta manica lunga, dentro la Collezione Permanente. Il nuovo percorso permette di ripensare ciò che credevamo di sapere del grande artista bolognese e di valutarlo sotto una nuova ottica, in particolare ora che alcune opere dialogano con quelle di artisti nostri contemporanei. Partiamo da un dato di fatto: Morandi riteneva importante l’aspetto quotidiano dell’esistere, riteneva fondamentale un intimo rapporto con le cose che lo circondavano, un dialogo continuo sostenuto dal legame tra l’oggetto, protagonista della rappresentazione pittorica, e il soggetto che lo osserva. La sua è una pittura interiore, mentale, che agisce per togliere tutto il superfluo e andare al cuore del mondo. Morandi ha sempre vissuto a Bologna, in un appartamento di Via Fondazza. Vi si era trasferito nel 1910, dopo la morte del padre e lo abitò con...

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Posted on Lug 9, 2013 in Edifici sacri | 0 comments

Basilica di San Marco a Venezia: nel cuore della Serenissima

Basilica di San Marco a Venezia: nel cuore della Serenissima

La Basilica di San Marco a Venezia costituisce la quarta parete dell’immensa e omonima piazza, il lato meno rigoroso, il più scenografico e rappresentativo di quello che è, a tutti gli effetti, l’unico spazio cittadino denominato “piazza”, dato che gli altri prendono il nome di campi e campielli. La storia della Basilica ebbe origine il 31 gennaio 828 quando fu trasportato in laguna, da Alessandria d’Egitto, il corpo di San Marco. A quell’epoca, le reliquie, vere o presunte che fossero, rappresentavano un veicolo sociale ed economico di notevole peso, capaci di attirare pellegrini e commercianti e di unire attorno a sé un’intera popolazione. La devozione per l’evangelista divenne religione di Stato e San Marco il patrono e l’emblema civico, incarnato dal simbolo del leone alato. Per rafforzare il neonato culto si decise di costruire una nuova chiesa, completata nell’832 e inaugurata dal doge Giovanni Partecipazio I. L’edificio prese fuoco nel 976 e fu riedificato dal doge Pietro Orseolo I. Nel 1063 un altro doge, Domenico Contarini, ordinò ulteriori modifiche...

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Posted on Lug 5, 2013 in Generi artistici | 0 comments

Natura morta in pittura: dall’Ottocento a oggi a cavallo di una rivoluzione

Natura morta in pittura: dall’Ottocento a oggi a cavallo di una rivoluzione

Un pezzo di pane, un fiore e un frutto maturo, una bottiglia impolverata o una forchetta messa storta su un tavolo in marmo: oggetti semplici, frammenti di vita quotidiana. Cose che sembrano animate, tanto da rendere il termine “natura morta” un paradosso. L’uomo, il suo rapporto con le cose e come l’arte ha modificato il modo di guardarle: una storia interessante. Soprattutto capire come dall’Ottocento in poi la natura morta abbia preso strade inattese e feconde. Il tema è ancora attuale perché le nature morte trattano di oggetti che, pur modificandosi, non sono cambiati troppo nella vita delle persone. Oggi noi usiamo i bicchieri come li usano i personaggi nei quadri di Chardin. Tuttavia la natura morta è stato sempre un tema sottovalutato e i pittori di genere sempre considerati minori. Gli oggetti nei quadri ci sono sempre stati. Non c’è dipinto, paesaggio, ritratto o rappresentazione storica, che non contenga la descrizione di un dettaglio, ciononostante sono stati per molto tempo elementi di contorno, marginali. A cambiare l’approccio arriva,...

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