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Posted on Set 18, 2013 in Arte e Cultura, Fotografi | 0 comments

Tutto quel che sappiamo dell’amore

Tutto quel che sappiamo dell’amore

Sopra svetta la Ghirlandina, sotto la filosofia. E che bello, sollevata la testa dai pensieri, al posto del soffitto incontrare il cielo, come se ogni altra copertura fosse troppo opprimente per contenere il magma smosso dal fitto pensare.

Pensare, sì, perché per tre giorni l’anno, Modena e le vicine Carpi e Sassuolo si popolano di filosofi e uditori, ogni volta con un tema diverso a cui si ispirano tutte le lezioni.

Quest’anno si è parlato d’amare e, dalle riflessioni sul Simposio di Umberto Galimberti, capace di proporre una lettura inedita e illuminante del celeberrimo testo, all’energia di Vinicio Capossela, le discettazioni sono state quanto più varie si possa immaginare.

Le lezioni magistrali durante il giorno e TiraTardi, il fuori festival serale, hanno permesso di saziare l’intelletto degli amanti fedeli della filosofia e affascinare quello dei neofiti, bombardandolo di suggestioni in modo piacevole e continuo.

Il tema è stato esplorato a fondo e ogni pensatore, fedele alla propria visione filosofica delle cose, ha invitato a porre lo sguardo su una sfaccettatura nuova e diversa. Marc Augé ha parlato della solitudine degli amanti, Christoph Wulf dell’insieme di emozioni e rituali che costituiscono l’amore, Silvia Veggetti Finzi ha indagato la separazione, Enzo Bianchi ha raccontato il Cantico dei cantici dando alla lezione un taglio lieve e al contempo poetico, capace di affascinare e persino divertire.

Per tutto il tempo le tre città sono state calate in un’atmosfera sospesa, in cui il bisogno di fare veniva scalzato dal piacere di pensare, soffermarsi nelle cose e guardare, ascoltare.

Ma non si tema che la fame dell’intelletto abbia fatto sì che venisse trascurata quella del corpo: i ristoranti della città hanno aderito a ben sette menù filosofici dai titoli accattivanti come “amori bucolici” per il menù vegetariano, “sublimazione erotica” per quello più ricco e sostanzioso o “sensazioni plurali” per il più variegato. Per i più stakanovisti, poi, per non fermarsi per più di qualche minuto, c’era la razion sufficiente, borsetta di primizie prêt-a-porter.

Per chi non ha partecipato al festival o ne sente già nostalgia, alcune delle mostre e installazioni non se ne sono andate con la partenza dei pensatori e lo smontare dei palchi: ricordiamo ad esempio All you need is love: John Lennon artista, attore, performer, mostra che racconta l’altra faccia della luna di Lennon, indugiando nella sua dimensione artistica altra rispetto a quella di cantante.

Alla chiusura del festival, è stato già annunciato il tema su cui si filosoferà nella prossima edizione: la gloria. C’è un anno di tempo per pianificare il viaggio, e la tre giorni modenese val bene un fuori porta.

Il sito del festival:  www.festivalfilosofia.it/2013/

La mostra All you need is love si può visitare a Modena presso Palazzo Margherita (Corso Canalgrande 103) fino al 3 novembre.

Orari: dal mercoledì al venerdì 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00

sabato, domenica e festivi 10.30 – 19.00

chiuso lunedì e martedì

L’ingresso è gratuito.

Di Margherita Restelli

L’immagine di copertina appartiene al sito di Festival Filosofia.

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