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Posted on Lug 3, 2013 in Capolavori | 0 comments

Cappella Suardi: Lorenzo Lotto e la fine del mondo

Cappella Suardi: Lorenzo Lotto e la fine del mondo

Febbraio 1524. In tutta Italia si rincorre la voce che qualcosa di paragonabile al diluvio universale si scatenerà a breve. Gli astrologi vaticinano da tempo ormai – la congiunzione dei pianeti parla chiaro. Molti lasciano le case, si riparano in posti che ritengono più sicuri. Qualcuno preannuncia anche l’arrivo dell’Anticristo. Pochi anni prima il teologo tedesco Martin Lutero ha messo in crisi le fondamenta della Chiesa Cattolica scagliandosi contro la corruzione che dilaga a Roma. In tutta risposta, in una bolla del 1520, papa Leone X parla di “tralci secchi di vite che non rimangono in Cristo”. Martin Lutero viene scomunicato, ma lui brucia la scomunica e continua la predicazione. Nel frattempo la guerra, putrida e mercenaria, va avanti ininterrotta sul territorio italiano. I Lanzichenecchi fanno il bello e il cattivo tempo e, imbevuti della nuova dottrina, non esitano i distruggere le immagini sacre che scovano durante le loro campagne. Insomma la tempesta è reale, ma anche simbolica: il mondo si sta rovesciando. A Trescore Balneario, pochi chilometri fuori...

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Posted on Lug 1, 2013 in Mostre | 0 comments

Genova e Edvard Munch: la Superba si prepara alla grande mostra d’autunno

Genova e Edvard Munch: la Superba si prepara alla grande mostra d’autunno

Alcuni artisti hanno la fortuna/sfortuna di essere identificati con una loro opera, una soltanto, che diventa iconica e che va a celare l’insieme dei lavori fatti in una carriera intera. Questa presenza ingombrante molto spesso rischia di non far venire in superficie altri aspetti importanti o, forse, i più importanti dell’artista stesso, la sua complessità. Pensate alla Monnalisa, certo straordinaria, ma che spesso ci fa dimenticare altri dipinti altrettanto notevoli di Leonardo. Pensiamo ai disegni erotici di Turner, venuti alla luce solo agli inizi del secolo, che hanno costretto molti critici a rivedere il punto di vista su colui che consideravano un grande interprete del genere paesaggistico e stop. Edvard Munch, pittore norvegese, è fra i maggiori candidati a essere identificato con un unico quadro. Il suo celebre Urlo, sebbene sia una delle opere più potenti di tutta l’arte occidentale, ha oscurato e continua a oscurare il resto della sua produzione. Nel 2013 si celebrano i 150 anni dalla nascita del pittore e alcune mostre, sia in Italia sia...

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Posted on Giu 26, 2013 in Fotografi | 0 comments

Elliott Erwitt e la fotografia: aspettare che le cose accadano

Elliott Erwitt e la fotografia: aspettare che le cose accadano

La parola d’ordine del fotografo Elliott Erwitt è “lievità”. Non “leggerezza”, che indicherebbe uno sguardo disattento e superficiale, ma “lievità”, che rimanda a un tocco delicato, non invadente. Un lavoro molto accurato, che si pratica a levare: via la ricercatezza concettuale, via le proclamazioni di senso. Le cose sono se stesse, e non è mai stato così seducente ritrovarsi a guardarle. Tra i soggetti preferiti di Erwitt, forse proprio per questo, ci sono i cani. Se gli si chiede perché, risponde che a loro non dispiace, “e poi non chiedono la ristampa delle fotografie”. I cani, oltre a essere protagonisti, dettano l’altezza dello sguardo della macchina fotografica: se si tratta di chihuahua, non si vedono del padrone altro che i piedi. Per i cani che saltano, la macchina si alza un po’ più in alto, ma ancora esclude il volto dell’accompagnatore. A volte Erwitt ha aiutato il caso: “Per far saltare il cane mi sono messo ad abbaiare!”, altre volte l’unica soluzione è stata quella di armarsi di pazienza:...

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Posted on Giu 25, 2013 in Musei | 2 comments

MAGMA Follonica: un museo tra archeologia industriale e tecnologie multimediali

MAGMA Follonica: un museo tra archeologia industriale e tecnologie multimediali

In un mondo che si va sempre più smaterializzando grazie all’ascesa prepotente della cultura digitale, recuperare, attraverso opere di musealizzazione efficaci e intelligenti, il lavoro per come era inteso nel XIX secolo, può aiutare a capire da dove veniamo e cosa siamo stati prima di giungere all’oggi. Prendiamo Follonica, una città in provincia di Grosseto, posta in una zona che già dal tempo degli Etruschi, è stata un centro importante nella lavorazione dei metalli, data la vicinanza alle colline metallifere. L’attività mineraria ha influenzato la vita lavorativa e culturale di tutto il territorio. Ma è stato a partire dal 1834 che Leopoldo II di Toscana scelse di costruire proprio qui le Reali e Imperiali Fonderie e di dare un impulso moderno all’attività della lavorazione dei metalli che affondava le radici in epoche remote. Attorno alle fonderie si andò a creare un villaggio con edifici residenziali e con servizi necessari a coloro che erano stati costretti a trasferirsi a Follonica per lavoro. L’impianto siderurgico si specializzò nella produzione della ghisa...

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Posted on Giu 24, 2013 in Fotografi | 0 comments

Robert Capa: la fotografia come immedesimazione

Robert Capa: la fotografia come immedesimazione

Robert Capa non esiste. Esistono le sue fotografie, esistono l’audacia e la sfrontatezza con cui sono state scattate, ma lui non esiste. Robert Capa è la maschera che Endre Ernő Friedmann decise di indossare per attorniarsi dell’aurea che a quei tempi poteva avere solo un misterioso fotografo americano. Ecco allora che il giovane fotografo ungherese mutuò il nome del celebre attore Robert Taylor, facendolo seguire da uno che, per assonanza, richiamasse il regista Frank Capra. Il debutto di Capa fu degno del nome che si era scelto: il 27 novembre del ’32, Trotsky tenne a Copenhagen una conferenza sulla rivoluzione, da cui fece escludere tutti i fotografi. Capa, con una piccola Leica in tasca, finse di non far parte della categoria, e s’infiltrò nella stanza insieme a un gruppo di operai. Le foto scattate a un Trotsky infervorato non rappresentano dunque solo il debutto del fotografo, ma anche l’unica testimonianza dell’evento. Capa, però, non riuscì a godere della gloria dovuta, poiché dovette fuggire, incalzato dalla nascente minaccia nazista. Nel...

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Posted on Giu 21, 2013 in Musei | 0 comments

Casa museo De Chirico: la metafisica della tranquillità

Casa museo De Chirico: la metafisica della tranquillità

Di fronte a un’opera d’arte si ha sempre il dubbio che sia o la manifestazione più profonda e sincera dell’artista o una finzione, una maschera dietro cui cela il suo mondo, un meccanismo che offusca invece di metterne a fuoco la personalità. Questione spinosa da risolvere, tanto che a volte sono alcuni elementi esterni a rivelarci i piccoli grandi segreti degli artisti, segnali passati sotto traccia – lettere e oggetti rinvenuti per caso, sbandate per uomini o partiti politici, tradimenti fatti e subiti, preferenze sessuali, interviste rilasciate in momenti di totale disarmo, foto inedite. Altre volte possono essere le abitazioni in cui hanno vissuto ad alzare il velo sulla loro esistenza e sulla loro arte, a rivelarci qualcosa di più intimo e laterale. Il tema della relazione tra vita e arte ci porterebbe troppo lontano, quindi, per adesso, accontentiamoci di visitare la casa di Giorgio De Chirico, in Piazza di Spagna a Roma, dove ha vissuto con la moglie dal 1948 al 1978, anno della morte. Vediamo se questa...

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Posted on Giu 19, 2013 in Capolavori | 0 comments

Pinturicchio a Spello: nel cuore dell’Umbria un capolavoro da riscoprire

Pinturicchio a Spello: nel cuore dell’Umbria un capolavoro da riscoprire

Siamo nel cuore d’Italia, fra rilievi collinari, uliveti, strade che si inerpicano seguendo le curve e le deviazioni di uno dei paesaggi più straordinari della penisola: quello umbro. Dominata dal profilo del Monte Subasio, Spello si sviluppa tra pianura e colli e rivela, nella composizione urbana, in prevalenza medievale e rinascimentale, il suo spirito eterogeneo eppure dal fascino potente. Muovendosi tra mura difensive, vicoli stretti, finestre bifore, case-torri, e seguendo una delle vie principali del paese si incontra Santa Maria Maggiore, la chiesa più importante del borgo. Se si entra sprovvisti di notizie, quasi per caso, giunti al centro dell’edificio, in corrispondenza di quella che è conosciuta come cappella Baglioni, sarete assaliti da un duplice moto di stupore. Il primo dovuto alla bellezza degli affreschi che decorano le pareti, il secondo, dovuto alla quasi totale assenza di notizie e di promozione di uno dei maggiori e più ignorati capolavori del Rinascimento umbro. L’autore, Pinturicchio, per lunghi secoli è stato dimenticato e sottovalutato dalla critica d’arte, a partire da un...

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Posted on Giu 18, 2013 in Designer | 0 comments

Joe Colombo: il design tra arte pura, ironia e sogno utopico

Joe Colombo: il design tra arte pura, ironia e sogno utopico

Un’arte iconica come il cinema spesso si avvale di altre forme creative per rinforzare la capacità di persuasione che già la connota. Pensate a un personaggio come l’agente Bond – James Bond – da sempre qualificato da auto, gioielli, abiti, accessori ispirati al design e alla moda. In una scena di un episodio in cui il protagonista era ancora Sean Connery, quindi un’epoca bondiana fa, l’agente di sua maestà si volta con il suo fare sornione sedendo su una poltrona imbottita dalle forme suadenti. Si tratta di una Elda, progettata da Joe Colombo nel 1963. Joe Colombo è stato tra i protagonisti del design italiano che, a partire dagli anni ’60, ha fatto grande la creatività tricolore nel mondo. Figlio di un industriale, studente dell’Accademia di Brera, iniziò la sua carriera come pittore, entrando a far parte del “Movimento nucleare”, i cui fondatori furono Enrico Baj e Sergio Dangelo. Dopo aver prodotto opere sperimentali a metà tra surrealismo e astrazione, la cui ispirazione nasceva dalle teorie atomiche e astronomiche...

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Posted on Giu 13, 2013 in Oggetti di design | 0 comments

Vetri d’arte a Murano nel Novecento: design e tradizione artigiana

Vetri d’arte a Murano nel Novecento: design e tradizione artigiana

A Murano l’incanto della creazione del vetro si rinnova dall’inizio dell’anno Mille. I maestri vetrai veneziani infatti già dal 982 realizzavano ampolle in vetro con la tecnica della soffiatura. Nella seconda metà del Duecento tutte le fornaci vennero trasferite nell’isola di Murano, per evitare il possibile propagarsi di incendi in città. Dopo novecento anni circa di meraviglioso lavoro artigianale, agli inizi del XX secolo, all’artigianalità si è unita la creatività di architetti e designer. Si è trattato di un periodo di notevole fermento, unico nella storia della lavorazione del vetro. Gli artisti presero a disegnare manufatti, vasi soprattutto, costringendo i maestri muranesi a sperimentare e a scovare nuove possibilità espressive. Fino al XX secolo la produzione di vetri a Murano riprendeva modelli rinascimentali. Poi però, sull’onda dalle creazioni di Louis Comfort Tiffany negli Stati Uniti e di Emile Gallé in Francia, anche in Italia, seppure in ritardo, si andò a plasmare un nuovo modo di concepire il vetro artistico. Furono due pittori, Vittorio Zecchin e Teodoro Wolf Ferrari a...

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Posted on Giu 12, 2013 in Movimenti artistici | 0 comments

Futurismo: inseguendo il vortice della modernità

Futurismo: inseguendo il vortice della modernità

Strade intasate dalle auto, persone che camminano svelte, cantieri edili nelle piazze e nelle vie, ciminiere che sputano fumo, treni e tram che tagliano la città a fette, sferragliando, e poi le carlinghe degli aerei che sorvolano il cielo con il loro linee lucenti. Al calare della sera le luci artificiali si accendono di giallo pallido e rendono possibile vivere la notte e tutto ciò che si porta con sé, il senso del proibito – l’alcol, il sesso a pagamento, ma anche il cabaret, il cinema, il teatro. Siamo agli inizi del XX secolo – il mondo cambia velocità. Vita, lavoro, tempo libero acquisiscono nuovi ritmi, il vortice del movimento assimila tutto, sferza, colpisce con le leggi del dinamismo, dell’energia. Sono gli anni in cui si discute di inconscio e interpretazione dei sogni, in cui i raggi X permettono di guardare là dove non si era mai potuto farlo. Le scoperte scientifiche stravolgono il modo con cui l’uomo ha osservato l’universo fino a quel momento: ecco nascere il concetto...

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Posted on Giu 8, 2013 in Artisti | 0 comments

Canaletto e Venezia: dove finzione e realtà si danno la mano

Canaletto e Venezia: dove finzione e realtà si danno la mano

Ci sono alcune città nel mondo che vivono nell’immaginario collettivo grazie alle trasposizioni date da diverse forme artistiche come pittura, fotografia, cinema. Pensiamo alla New York evocata dalla settima arte o alla Parigi degli Impressionisti o alla Venezia di Canaletto. Soffermiamoci per ora su quest’ultimo binomio e proviamo a indagare che tipo di Venezia trapeli dalle opere di Giovanni Antonio Canal, nome originale del pittore. Partiamo da un fatto statistico, i suoi quadri conservati in città sono pochi se confrontati con quelli esposti nei musei statunitensi e britannici. Il motivo è presto detto. Dal Settecento in poi, queste opere rappresentavano meravigliosi ricordi di quello che era il Gran Tour. Le tele servivano ai ricchi turisti che avevano visitato l’Italia per rivivere a casa propria i luoghi più caratteristici del Belpaese, soprattutto i suoi monumenti. Tra le più ambite c’erano certamente le vedute di Canaletto. Ma quando Canaletto iniziò a rappresentare la sua città natale? Vi tornò attorno al 1720, dopo un lungo soggiorno romano nel quale aveva seguito il...

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Posted on Giu 7, 2013 in Musei | 0 comments

Pinacoteca di Brera: il tema del corpo nella collezione del museo

Pinacoteca di Brera: il tema del corpo nella collezione del museo

La collezione della Pinacoteca di Brera di Milano, ricca di capolavori, è molto estesa e variegata. Si attraversano, sala dopo sala, epoche, tecniche e espressioni artistiche, stili diversi. Sta a chi la visita, ogni volta, scorgere un punto di vista obliquo e trovare una connessione che leghi le opere tra loro, un filo rosso che unisca oggetti d’arte distanti secoli. In questa occasione vorremmo proporvi come chiave di lettura il corpo. Com’è visto di quadro in quadro, di statua in statua, di epoca storica in epoca storica. Partiamo dagli idoli dell’arte cicladica, il cui massimo splendore va dal 2500 a.C. al 2000 a.C. Qui il corpo è stilizzato nella pietra e chi scolpiva non cercava la rifinitura e il dettaglio, bensì la forza evocativa a cui le linee più essenziali sanno dar voce. Queste figure sono spesso donne nude con le mani sul ventre, probabile rappresentazione della dea madre, simboleggiante la fertilità e la fecondità. Sfidando l’erosione del tempo e delle vicende umane, anche alcuni pezzi di scultura minoica,...

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Posted on Giu 3, 2013 in Mostre | 0 comments

Zavattini e i maestri del Novecento. A tutti i pittori ho chiesto l’autoritratto

Zavattini e i maestri del Novecento. A tutti i pittori ho chiesto l’autoritratto

A Milano, tra le sale della Pinacoteca di Brera, fino all’8 settembre 2013, si sentirà il sottofondo di una voce impetuosa e allegra giungere da qualche parte. È la voce di Cesare Zavattini, il maestro della sceneggiatura, e viene da uno schermo che introduce a una mostra temporanea del tutto eccezionale: una selezione estratta dalla sua collezione di 1400 autoritratti. Zavattini, infatti, usava commissionare agli artisti suoi contemporanei un autoritratto che misurasse otto centimetri per dieci. Nel video che introduce alla mostra, si vede lo sceneggiatore nella stanza deputata a raccogliere tutti i ritratti: le pareti sono riempite in modo fittissimo, le cornici sono quasi tutte uguali, eppure contengono colori, stili e forme diversissimi tra loro. Lucio Fontana, ad esempio, si ritrae con uno dei suoi celebri tagli, seppur in miniatura. Plessi dipinge un rubinetto al posto del proprio naso e scrive, vicino alla firma: “Scherzo per un poeta!” Dino Buzzati allega al proprio quadro una lettera in cui definisce il suo un “tentativo di autoritratto: è la prima...

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Posted on Mag 31, 2013 in Teatri | 1 comment

Teatro all’Antica di Sabbioneta, il primo spazio teatrale stabile di epoca moderna

Teatro all’Antica di Sabbioneta, il primo spazio teatrale stabile di epoca moderna

Il concetto di città ideale fiorì già nell’antichità, ma è con il Rinascimento che divenne centro di un dibattitto che la voleva luogo nevralgico dell’agire umano e che diede vita a una serie di proposte, alcune utopiche, concettualizzate in famosi quadri come quello conservato presso la Galleria Nazionale delle Marche, di Urbino, altre più compiute e reali, tra cui Sabbioneta, piccolo centro non distante da Mantova. La città, di origine romana, fu trasformata dal progetto di Vespasiano Gonzaga che, a partire dal 1554 fino al 1591, anno della morte, la dotò di una cerchia di mura a pianta poligonale, con due sole porte. All’interno dei bastioni, lungo la pianta regolare di vie e piazze, fece costruire una serie di palazzi, abbelliti da elaborati cicli di affreschi, e monumenti con statue e sculture antiche, che resero il piccolo centro un esempio urbanistico di stampo classico, romano soprattutto. Tra gli edifici che meglio rappresentano questa stagione, durata poco più di trent’anni e capace di emanare un’aura unica, c’è il Teatro all’Antica....

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Posted on Mag 30, 2013 in Artisti | 0 comments

Giovanni Testori: il ciclo dei pugilatori, l’arte della sconfitta e del riscatto

Giovanni Testori: il ciclo dei pugilatori, l’arte della sconfitta e del riscatto

Ci sono artisti dotati di un talento eclettico, capaci di spaziare in ambiti diversi della creatività. È il caso di Giovanni Testori (1923-1993), romanziere, poeta, drammaturgo, critico d’arte e pittore. Uno degli uomini di cultura più importanti del Novecento italiano. Il Dio di Roserio, il suo romanzo d’esordio, tratta di un tema come le corse ciclistiche dilettantesche dell’Italia post conflitto mondiale. È soprattutto lo stile della prosa, espressionista e convulso, a rendere il libro pulsante, stile che molto deve alla passione originaria di Testori – la pittura. Prendiamo il Testori pittore dunque, a partire dal ciclo dedicato ai pugilatori, tele piuttosto grandi, raffiguranti boxeur a riposo, in posizione di guardia, intenti a combattere o sconfitti, che colpiscono per la pastosità materica delle pennellate. I corpi anche se a riposo sembrano vivi, scattanti, i muscoli guizzanti, appaiono come sculture di colore che strabordano dalla bidimensionalità della tela. In un certo qual modo questi quadri riportano alla memoria Duilio Morini, detto il Ras, e Cornelio Binda, suo giovane pupillo, personaggi de...

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Posted on Mag 27, 2013 in Capolavori | 1 comment

Caravaggio: la forza rivoluzionaria della Vocazione di San Matteo

Caravaggio: la forza rivoluzionaria della Vocazione di San Matteo

Ci sono momenti in cui la storia umana subisce delle accelerazioni improvvise. È accaduto in passato e accade oggi, ad esempio nell’universo delle scienze, della medicina e dell’arte. A produrre questo scatto in avanti concorrono fattori diversi – condizioni economiche, mutazioni sociali, rivoluzioni produttive, invenzioni tecniche, e poi, ovvio, la scintilla che fa scaturire il resto, ovvero la nascita di un uomo o di una donna che con il suo ingegno riesce a presentarci il mondo sotto un’altra prospettiva. Per dare riscontro a questa premessa e verificare come l’arte abbia intrapreso una nuova via agli inizi del Seicento vogliamo invitarvi nel cuore antico di Roma, a due passi da Palazzo Madama, dentro la Cappella Contarelli, nella Chiesa di San Luigi dei Francesi. L’artista in questione, capace di proiettare la pittura in un’altra dimensione, è Caravaggio e l’opera su cui vogliamo concentrarci è La vocazione di San Matteo, che insieme a San Matteo e l’angelo e al Martirio di San Matteo decora la Cappella acquistata nel 1583 dal Mathieu Cointrel,...

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Posted on Mag 17, 2013 in Capolavori | 1 comment

Amore sacro e Amor profano: i segreti del capolavoro di Tiziano

Amore sacro e Amor profano: i segreti del capolavoro di Tiziano

La passeggiata al Pincio, a Roma, spalanca gli orizzonti su uno dei panorami più celebri del mondo. Il gioco preferito di chi vi si affaccia è indicare un monumento, un profilo, una cupola e dire ah sì, adesso ho capito dove si trova. Alle spalle del belvedere, fra una distesa di lecci, ippocastani, pini, statue, busti di marmo, si può raggiungere Villa Borghese, uno dei più grandi parchi della capitale, al cui interno si trova Galleria Borghese. La residenza del cardinale Scipione conserva una quantità inestimabile di capolavori, basterebbe solo considerare il numero di Caravaggio e di Bernini che propone al visitatore. Ma la nostra attenzione, oggi, si vuole concentrare altrove, su un altrettanto illustre pietra miliare dell’ingegno italico Amore sacro e Amor profano di Tiziano. Uno dei numerosi piaceri regalatici dall’arte è quello di costringerci a inseguire il senso delle opere, a scervellarsi su quali significati si celino dietro un dipinto, quali misteri o concetti abbia voluto esprimere l’artista e perché. Talvolta opere come la Tempesta di Giorgione,...

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Posted on Mag 16, 2013 in Capolavori | 1 comment

Castello del Buonconsiglio: il ciclo dei Mesi di Torre Aquila

Castello del Buonconsiglio: il ciclo dei Mesi di Torre Aquila

Il castello del Buonconsiglio di Trento si rivela come un edificio di grande fascino e richiamo, addossato com’è alle duecentesche mura cittadine. Il complesso fu la residenza dei principi vescovi di Trento per quasi sei secoli. In una torre, denominata Aquila, è conservato uno tra i più rilevanti affreschi del gotico-internazionale d’Europa: il Ciclo dei Mesi. Già l’approdo al torrione, uno stretto passaggio vagamente fiabesco, sembra voler separare il visitatore dal resto dell’edificio e del mondo per prepararlo a uno spazio evocativo di un tempo lontano, dove vengono narrate vicende della vita di corte e rurale a cavallo tra il XIV e il XV secolo. A volere l’opera fu il principe-vescovo Giorgio di Lichtenstein che, affidandolo a un artista identificato con sempre maggiore certezza nel Maestro Venceslao, di origine boema, dimostrò di essere un colto umanista e un raffinato conoscitore di quello che era il mondo cortese agli inizi del Quattrocento. Giorgio era discendente di una ricchissima famiglia con possedimenti in Austria e Moravia. Arrivò sullo scranno episcopale nel...

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Posted on Mag 15, 2013 in Musei | 0 comments

MAO Torino: una finestra sull’Oriente nel cuore antico della città

MAO Torino: una finestra sull’Oriente nel cuore antico della città

Il Quadrilatero romano è conosciuto come uno dei più frequentati centri della movida torinese, ma è anche uno dei nuclei multietnici della città, dove sorseggiare un dolcetto d’Alba o fumare un narghilè. I torinesi sono soliti frequentare questo quartiere di sera, in viuzze con i déhors dei locali sempre pieni. Di giorno, al contrario, i vicoli sono piuttosto silenziosi, come avessero bisogno di quiete dopo il can-can della notte. La geometria urbana, fatta di un reticolo ordinato di vicoli, è tutt’oggi modellata sull’antico castrum romano, il vecchio cuore della città. All’incrocio tra due di queste piccole arterie, via San Domenico e via Sant’Agostino, si trova l’ingresso del MAO, il Museo d’Arte Orientale. L’acronimo ammicca a uno dei personaggi più noti del mondo orientale, Mao Tze-Tung, una figura che Andy Warhol ha trasformato in icona pop. Il museo, inaugurato il 5 marzo del 2008, è ospitato all’interno di Palazzo Mazzonis, un’antica residenza seicentesca acquistata, nel 1870, dal Cavalier Paolo Mazzonis, un industriale tessile. In seguito la proprietà passò al figlio...

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Posted on Mag 14, 2013 in Mostre | 0 comments

Mario Nanni, Luce all’opera: una personale di un maestro dell’intangibile

Mario Nanni, Luce all’opera: una personale di un maestro dell’intangibile

Villa Panza, a poca distanza dal centro di Varese, oltre al suo vasto parco e alla collezione permanente, offre fino al prossimo 2 giugno la mostra temporanea di Mario Nanni: Luce all’opera. Con la sua arte, Nanni cerca di coniugare la passione di ridare vita a oggetti in disuso con la sfida quotidiana di dare risposte a domande impossibili. In questa operazione, la luce non è sfruttata come mezzo o mero oggetto, ma è vista come linguaggio primitivo, che viene prima dell’azione e ne è fondamento. La luce offre all’artista – e in un secondo momento allo spettatore – l’occasione di godere allo stesso tempo dell’immediatezza dell’emozione e della profondità del senso: perché fare arte? Per scolpire la luce, per rendere tangibile l’intangibile. A dimostrazione del desiderio di considerare la luce materia concreta e non entità astratta, tra i materiali elencati nelle targhette delle opere essa è sempre presente. Non “vetro e filo metallico”: “luce”. Oggetto d’interesse, infatti, non è la scomposizione dei materiali che rendono possibile il processo...

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