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Posted on Apr 5, 2013 in Borghi | 0 comments

Il Ricetto di Candelo: uno dei borghi più belli d’Italia

Il Ricetto di Candelo: uno dei borghi più belli d’Italia

Il Ricetto di Candelo si trova in provincia di Biella ed è un luogo raro in Italia, un posto capace di proiettare chi lo visita, direttamente in pieno medioevo. Di cosa si tratta? Di uno spazio più o meno pentagonale, largo 110 metri e lungo 120, racchiuso dentro mura possenti con quattro torri tonde agli angoli. È probabile che sia stato costruito attorno al 1350. A prima vista si è presi da spaesamento, non si capisce a cosa serva questo luogo ritagliato dentro la vita del XXI secolo, dove non c’è anima viva e dove ci sono solo costruzioni in pietra a due piani e viuzze strette strette.

In realtà si trattava di un grande deposito, quindi gli edifici non avevano funzione abitativa. I Candelesi erano soprattutto agricoltori e volevano conservare in un posto adeguato i prodotti del loro lavoro. Per questo decisero di costruirne uno dove custodire vino e grano. Lo pensarono formato da cinque rue – vie – trasversali e da tre orizzontali.

Lungo queste arterie costruirono tante piccole casette, 200 circa, una per ogni famiglia, dato che, all’epoca, a Candelo, abitavano più o meno 200 famiglie.

Sono piccoli edifici su due piani, nettamente separati uno dall’altro. Un modo intelligente per dividere i diversi generi alimentari, che vi volevano conservare. Sotto c’era la cantina dove si faceva il vino e dove lo si conservava dato che era un ambiente umido. Sopra invece, era secco e asciutto e ci conservavano il grano. L’aspetto interessante è che i due piani non erano comunicanti, proprio per evitare che l’ambiente umido e secco potessero intaccarsi. Per raggiungere il secondo piano c’era un terrazzo a cui si agganciava una scala esterna. Oggi come oggi il Ricetto è tenuto vivo da iniziative artigianali, scultori ad esempio, o liutai dove è possibile vedere da vicino il metodo con cui vengono prodotti strumenti antichi, come la ghironda. Uno strumento nato nel Settecento, realizzato con la cassa di un liuto, con una manovella che fa girare una ruota che funziona come se fosse un archetto di violino continuo. Ha quattro corde di canto e con i tasti si fa la melodia. Era uno strumento pensato per far ballare la gente durante le feste, ad esempio, quelle organizzate per salutare i cambi di stagione o la vendemmia o il solstizio d’estate.

Le mura del ricetto sono davvero possenti e sono state costruite utilizzando ciottoli di fiume messi a spina di pesce a cui è stata aggiunta una merlatura e il cammino di ronda. È possibile salire su una torre. Da lì si gode un paesaggio fantastico sul paesaggio e sul Ricetto con i suoi tetti e le sue stradine. Un tempo la torre era vuota, c’erano solo dei pioli per salire e poi rimaneva sgombra per impedire al nemico di salire.

Dal 24 al 28 aprile il Ricetto ospita una manifestazione imperdibile. Tra le sue stradine sarà possibile scoprire il meglio dell’artigianato con artigiani provenienti da tutta Italia, oltre che una schiera di prodotti gastronomici di qualità.

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