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Posted on Mag 11, 2013 in Borghi, Laghi | 0 comments

Forte Montecchio: a Colico i fantasmi della Grande Guerra

Forte Montecchio: a Colico i fantasmi della Grande Guerra

Colico è una cittadina che affaccia sulla parte settentrionale del lago di Lecco. Il territorio circostante è contraddistinto da quelli che vengono chiamati i quattro montecchi, piccole colline che si elevano in corrispondenza del bacino d’acqua.

Da questi innalzamenti del terreno prende il nome Forte Montecchio Nord, un baluardo militare imponente, ricavato nella nuda roccia.

Temendo quella che poi si sarebbe rivelata la Prima Guerra Mondiale, il Regno d’Italia decise di costruirlo tra il 1913 e il 1914. Fu situato in posizione strategica, all’imboccatura delle valli che avrebbero permesso l’accesso alla Lombardia – la Valchiavenna e la Valtellina. La sua funzione era bloccare l’ingresso a chi avesse voluto attaccare passando dalla Svizzera o dall’Austria. Da quell’unico punto era possibile mettere sotto scacco le due direttrici che scendevano da nord.

La struttura è formata da due blocchi: la parte superiore dominata dai quattro cannoni e il ricovero destinato alla truppa, 40 uomini circa. Sono collegati da un camminamento coperto di circa 140 metri lungo il quale si aprono diverse feritoie.

Il forte ha mantenuto inalterati quasi tutti gli elementi originali, dai numerosi ambienti e passaggi sotterranei, alla polveriera, scavata a una profondità di sicurezza di oltre 60 metri, all’impianto elettrico, ai sistemi di comunicazione interna, alle blindature.

Un visita all’interno dei suoi lunghissimi corridoi e cavernosi locali dà il brivido di poter sperimentare un brandello di vita militare vera. Di grande impatto sono le postazioni sotterranee riservate al caricamento dei cannoni. Cabine con leve, manopole, ghiere con le quali in manovratore doveva calibrare il volo dei missili.

I cannoni si trovano sulla parte superiore del forte e a vederli lì ancora allineati, come pronti a sparare, fa una certa impressione.

Si tratta di pezzi da 149 millimetri, modello Schneider. La cupola stava a proteggere la postazione e da sotto era possibile ruotarli per puntarli sul bersaglio. I proiettili potevano arrivare fino a 14 chilometri di distanza.

Per fortuna, e anche per ironia della caso, il forte non visse mai episodi bellici. La Svizzera rimase neutrale e l’Austria pur attaccando allo Stelvio, non lo fece mai in maniera convinta. L’unico episodio, di rilevanza minima, in cui la fortezza fu coinvolta risale invece al Secondo Conflitto Mondiale.

Camminando lungo la terrazza che ospita i quattro pezzi di artiglieria si può godere di un paesaggio maestoso, con gli imbocchi di Valsassina e Valtellina davanti e ai lati i monti che corrono paralleli al lago.

Dal 17 ottobre 2009, il forte è stato aperto al pubblico ed è visitabile nei seguenti orari: dal 30 marzo al 04 novembre: sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 18.00. Dal 1 al 31 agosto: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.

La visita inizia ogni ora e dura 50 minuti circa.

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