Cioccolato italiano: storia e arte di un alimento divino
Come è noto, l’Italia è sempre stata luogo di grandi metamorfosi politiche, nonché campo di battaglia tra fazioni e Paesi dove si spostavano eserciti di ogni genere. È dunque probabile che l’introduzione del cioccolato sul suolo dello Stivale sia arrivato in questo modo – importato da chi combatteva.
È accertato invece che Francesco Carletti, fiorentino, grande viaggiatore, visitò attorno al 1591, le piantagioni di cacao vicino al Guatemala. Subito capì che la polvere che dava la possibilità di realizzare la bevanda che gli Indios chiamavano “cioccolata”, poteva diventare commercialmente molto vantaggiosa.
Verso gli inizi del Seicento pare che fu Caterina d’Austria, sposa di Carlo Emanuele I, Duca di Savoia, a importare in una corte italiana la passione per la cioccolata.
L’uso del cioccolato si espanse in fretta anche grazie ai gesuiti, che ne praticavano il commercio. Ma proprio come per altre questioni dottrinali, la Chiesa si interrogava, se l’assumerlo fosse da considerarsi interruzione o meno del digiuno. La questione fu risolta nel 1662 dal Cardinale Brancaccio che stabilì che una tazza di cioccolata dopo la messa fosse da considerarsi salutare. Nelle sagrestie iniziò un viavai di domestici che portavano tazze fumanti della meravigliosa bevanda esotica.
Se pure la chiesa e i monaci aiutarono a sdoganare la cioccolata, parecchi personaggi famosi si affrettarono ad esaltarne le doti. Il conte di Cagliostro le attribuisce poteri energetici, Goldoni, in sua pièce, fa dire a un personaggio “Viva la cioccolata e colui che l’ha inventata.”
Agli inizi dell’Ottocento, a Torino, grazie anche a un certo Bozelli, viene sperimentata un’apparecchiatura che, impastando cacao, vaniglia, acqua e zucchero, permette di solidificare il cioccolato. La città sabauda diventa il centro in cui le tecniche di preparazione si affinano e da cui partono per essere esportate nel resto d’Europa.
Nascono laboratori di cioccolato in luoghi nevralgici della città. Streglio, Baratti, Feletti, Peyrano, Croci usano fantasia e passione per creare cioccolatini che arrivano a una sessantina di varietà possibili: dai bombon alle praline, dai tartufi ai cremini. Anche oggi basta entrare in uno di questi locali, distribuiti in Via Cernaia, in via Mazzini, in Piazza San Carlo, Via Po per capire cosa significa il cioccolato a Torino. In Piazza Castello si trova più di un caffè storico. Fra i più celebri quello in cui Cavour si fermava per gustare i gianduiotti.
Questa specialità è nata nel 1806, quando, a causa del blocco imposto da Napoleone che impediva l’arrivo del cacao, i cioccolatieri decisero di allungare il cacao con le nocciole ridotte in polvere. Il mix diede origine alla pasta di gianduia. Nel 1865 il cioccolatiere Caffarel-Prochet lanciò quello che fu chiamato in dialetto givu, poi gianduiotto, in onore della maschera piemontese Gianduia. Un cioccolatino a forma di spicchio, il primo a essere incartato e diventato presto un’icona dell’arte cioccolatiera.
A Torino agli inizi del Novecento giunse anche il bavarese Pfatish che iniziò a produrre torte al cioccolato di mirabile raffinatezza, tra cui il salame nizzardo, la torta Gianduia e la torta Montebianco. Ma le novità nel campo, a Torino, non si esauriscono qui. Il Bicerin, ad esempio, è una bevanda calda a base di caffè, cacao, crema di latte. È fantastica soprattutto d’inverno. Mentre in estate vale la pena di godersi il Pinguino, un gelato con lo stecco, fatto di crema ai vari gusti ricoperta di cioccolato fuso.
Ancora oggi Torino e il suo distretto si configurano come il maggior centro italiano nella lavorazione del cioccolato, ma anche il resto d’Italia non sta a guardare. Magari in un prossimo articolo andremo a scoprire altre realtà. Intanto qui sotto vi mettiamo qualche nome storico da scoprire se visitate Torino, la culla del cioccolato italiano.
AL BICERIN
Piazza della Consolata, 5 Torino
Telefono: +39 0114369325
Web: www.bicerin.it
CAFFÈ BARATTI&MILANO
Piazza Castello, 27 Torino
Telefono: +39 0114407138
CAFFÈ ELENA
Piazza Vittorio Veneto, 5 Torino
Telefono: 011 19503395
CAFFÈ MULASSANO
Piazza Castello, 9 Torino
Telefono: +39 011547990
CAFFÈ SAN CARLO
Piazza San Carlo, 156 Torino
Telefono: +39 0115617748
Web: www.caffesancarlo.it
CAFFÈ TORINO
Piazza San Carlo, 204 Torino
Telefono: +39 011545118
Web: www.caffe-torino.it
CONFETTERIA AVVIGNANO
Piazza Carlo Felice, 50 Torino
Telefono: +39 011541992
Web: www.confetteria-avvignano.it
PASTICCERIA PFATISCH
Via Sacchi, 42 Torino
Telefono: +39 0115683962
Web: www.pfatisch.com
PEPINO
Piazza Carignano, 8 Torino
Telefono: +39 011542009
Web: www.gelatipepino.it/index.php
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